La ferrovia Roma nord

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Un pendolare ci scrive

 

Approfitto per mandare foto della stazione di Vitorchiano che come già sai è stata oggetto di lavori in questi mesi. Tra le tante cose che Zingaretti dovrebbe spiegare, c'è anche questa: perché si spendono centinaia di migliaia di euro per barricare letteralmente delle stazioncine di campagna che da sempre sono state aperte, anche in posti come Vitorchiano dove non c'è vandalismo se non qualche scritta di ragazzini sui muri e che ha (purtroppo) un traffico passeggeri ormai ridottissimo?
Da alcuni anni i bagni erano chiusi per il tetto pericolante, proprio ora lo stanno rifacendo. Era questo, insieme a una verniciata della stazione l'unico lavoro da fare secondo me, invece di costruire quel muro con recinzione e cancelli degni di una fabbrica. Anche perché la linea ha sempre meno manutenzione, a Viterbo gli scambi non so che problemi hanno e da mesi i treni entrano ed escono a passo d'uomo per evitare deragliamenti. Ieri c'è stato un guasto alla vecchia catenaria che ha bloccato i treni per qualche ora tra Viterbo e Vitorchiano. Qualche giorno fa il passaggio a livello di Bagnaia, non quello del viadotto che ogni tanto rimane aperto ma l'altro, si è bloccato mentre le sbarre si abbassavano ed è rimasto aperto a metà. Il treno l'ha attraversato a passo d'uomo fischiando a tutto vapore, per così dire.
Sempre a Bagnaia ho saputo che la biglietteria, che da un po' è aperta solo la mattina, non vende più biglietti da molto tempo. La ragazza che sta lì in pratica manovra i passaggi a livello e basta. Il pomeriggio quando non c'è ci pensa il capotreno, che deve quindi scendere e fare a mano, aggiungendo ogni volta un altro minuto al ritardo cronico con cui viaggiano i treni. Chissà quale clamoroso problema organizzativo e finanziario comportava la vendita di biglietti in una biglietteria che la mattina è aperta (ma se non vende che è aperta a fare?). Non c'è neanche da sperare in quelle ridicole macchinette giallo-nere presenti ad esempio a Viterbo, che oltre a essere brutte sono pure poco chiare e vendono solo due tipi di biglietti, ovviamente non c'è quello per
singola tratta da 0,80 così se per esempio qualcuno, come ieri pomeriggio quando la bigliettera a Viterbo era chiusa, deve andare a Bagnaia gli tocca pagare 1,10 euro. Tra l'altro mi pare che Zingaretti non tocchi neanche il problema dei treni che partono da Catalano invece che da Civita, un altro dei provvedimenti con cui Atac sta facendo di tutto per limitare l'uso del treno.
Altra cosa che ho notato, il tabellone elettronico a Viterbo da un bel pezzo non segna più il ritardo dei treni. Se per esempio il treno che deve arrivare alle 18.06 è in ritardo non lo dice, si limita a togliere l'annuncio alle 18.06 anche se il treno è ancora per strada.
Una cosa che volevo chiederti da tempo è se hai idea di quanto possa
costare l'automatizzazione della linea. Significherebbe dotare tutti i passaggi a livello di sbarre automatiche in modo che il treno non debba rallentare ogni tot chilometri perché ci sono passaggi incustoditi, e automatizzare anche gli scambi. Quello che si fa in tutto il mondo in tutte le linee decenti. Invece di straparlare di viadotti e sottopassaggi che costano un botto, a volte devastano il paesaggio e a volte sono semplicemente impossibili da realizzare per mancanza di spazio o dislivelli particolari. Mi piacerebbe poi sentire il parere di qualche ingegnere di Atac per capire se una divisione in due, Roma-Civita con i treni attuali e Civita-Viterbo con i vecchi treni (ma non credo che ce ne siano a sufficienza ormai) o comunque un trenino tipo littorina, più piccolo e maneggevole, con numero di posti adatto al traffico attuale e in futuro raddoppiabile unendo due mezzi insieme se servirà, è fattibile. L'unico modo per rivitalizzare il traffico nella tratta viterbese è aumentare la frequenza diminuendo il costo per viaggio che i treni attuali troppo grandi comportano.

Cordiali saluti
Emanuele