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69-Sentenza di primo grado per il disastro ferroviario di Civita Castellana

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Sentenza di primo grado per il disastro ferroviario di Civita Castellana

 

di Elisabetta Lelmi

 

 

In merito all’incidente di Pian Paradiso, dove persero la vita Alberto Proietti di 44 anni di Magliano Sabino ed il capotreno Angelo Fantera di 36 anni di Civita Catellana il 13 dicembre del 2003, si è arrivati, dopo circa 8 anni alla sentenza di primo grado.

Alle 18,20, i giudici del Tribunale del Tribunale di Viterbo, Italo Centaro, Franca Marinelli, Salvatore Fanti hanno emesso la sentenza.

Il pubblico ministero Stefano D’Arma, nella sua requisitoria dell’udienza precedente, aveva chiesto per Rodolfo Ronconi coordinatore della gestione amministrativa del personale, Lombardini Maurizio dirigente degli impianti e degli armamenti, Menicacci Enrico, capo operaio, una condanna a tre anni. Le accuse erano di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo. Ieri, 20 maggio 2011 è arrivata la sentenza che li giudica innocenti. In particolare, Enrico Menicacci è stato assolto per insufficienza di prove, Maurizio Lombardini e Rodolfo Ronconi sono stati assolti con formula piena.

Umberto Montanari, dirigente del servizio ferroviario tratta Roma - Viterbo,  Claudio Camillo responsabile del servizio prevenzione e protezione, sono stati condannati a tre anni, mentre Gennaro Maranzano ex direttore di esercizio di  Metro di Roma, la sentenza è stata di tre anni e sei mesi.   

L’udienza finale ha visto gli interventi dell’avvocato Luca Conti per il padre, la madre ed il fratello di Alberto Proietti; l’avvocato Giuliano Migliorati per la moglie di Proietti; l’avvocato Nicola Pisani per Claudio Camillo.

Verso le ore 15 il consiglio si è ritirato per deliberare, poi dopo tre ore, la sentenza di primo grado.

Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.

I tre condannati dovranno versare una provvisionale di centomila euro ai famigliari delle vittime, inoltre per la figlia di Angelo Fantera è stato stabilito un risarcimento di 150.000 euro, cui si aggiungono 35 mila euro da versare ad ognuna delle parti civili; debbono considerarsi inoltre 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Il risarcimento del danno verrà stabilito in sede separata. Scontato il ricorso in Corte di Appello.

 

 

 

 

Fonti:

Tuscia web                             Disastro ferroviario, tre condannee tre assolti           20 maggio 2011

On tuscia                                Disastro ferroviario a Civita Castellana, tre condanne e tre assoluzioni

 

 

 

20.05.2011