RECENSIONE

Vari autori hanno contribuito con numerosi scritti all’edizione del libro che racconta la storia di questa affascinante ferrovia. Ieri era una tramvia, oggi è una ferrovia dimenticata che rischia di essere soppressa per la terribile concorrenza del trasporto pubblico su gomma. Autore principale dei testi è Gianfranco Lelmi che difende l’importanza del collegamento Roma Civita Castellana Viterbo. L’assunto, sono i tempi di percorrenza. Dividendo in due la tratta tra Rome Viterbo, il treno tra Roma e Civita Castellana impiega meno tempo dell’auto. Stesso discorso vale per la tratta tra Civita Castellana e Viterbo, che rischia maggiormente di essere chiusa. Per la Tuscia è una connessione essenziale ancora oggi valida. Per un collegamento rapido e diretto con  Viterbo esistono le Ferrovie dello Stato. Stazioni incantevoli che risalgono al primo novecento, i vecchi convogli Tibbs parcheggiati a Fabrica di Roma, un percorso affascinante tra frutteti, noccioleti e paesini ricchi di storia, sono le principali caratteristiche che stigmatizzano questa ferrovia. Un mondo incredibile esiste ancora oggi nella tratta Civita Castellana Viterbo. I ferrovieri tengono alle loro divise, sono affezionati ai loro treni. Precisione, rispetto degli ordini; i ferrovieri sono persone resilienti che amano il loro lavoro. Il sogno di tutti è veder rifiorire questa ferrovia che per quasi un secolo ha contraddistinto, in particolare, la vita dei viterbesi e dell’alto Lazio.

24.02.2018