La ferrovia Roma nord

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98-La Seconda Guerra Mondiale lungo la Ferrovia Roma Nord

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Civita Castellana - a destra la Ferrovia Roma Nord e la stazione

La 2° Guerra mondiale lungo la ferrovia Roma Nord     

 Gianfranco Lelmi

Ecco una breve sintesi dei combattimenti che avvenivano a nord di Roma lungo la via Flaminia.Il tutto lascia ben comprendere lo stato d’animo dei ferrovieri e dei viaggiatori della Ferrovia Roma Nord quando utilizzavano l’unico mezzo di collegamento allora funzionante.  Il clima dell’epoca, come viene raccontato nel libro: “A fame era tanta, A paura era tanta”, era basato sull’utilizzo delle tessere per l’acquisto degli alimenti, oscuramento durante la notte delle vie cittadine e controlli sulla persona da parte delle forze occupanti per contrastare gli atti di sabotaggio.

 A Castel Sant’ Elia esisteva un gruppo di partigiani che riceveva armi rubate da alcuni ragazzi del posto che venivano ricompensati con generi alimentari.

 

Civita Castellana

Il 25 gennaio del 1944 iniziarono i  primi bombardamenti su Civita Castellana, la prima bomba cadde alle ore 8,15 nelle vicinanze della stazione della Ferrovia Roma Nord, in via della Repubblica. Ci furono quattro morti. Durante la notte un ricognitore lanciava palloncini luminosi per illuminare la zona, poi cominciavano a cadere le bombe che lasciavano buche profonde due o tre metri; la gente periva anche per i continui mitragliamenti. Altri bombardamenti avvennero nei pressi del ponte Clementino, quindi vicino alla stazione ferroviaria, furono colpite le case di Filizzola e Camponi, fu raso al suolo Catamello, alcuni aerei venivano abbattuti dalla contraerea, lanciando micidiali pezzi di lamiera. Gli aerei miravano a colpire Palazzo Trocchi, sede del comando tedesco, ma gli ordigni caddero sul palazzo di fronte. Il ponte Clementino dall’alto appariva talmente stretto che gli aerei alleati non riuscirono a colpirlo. I B52 americani non potevano perdere quota, poiché  il risucchio delle esplosioni li avrebbe fatti precipitare. Le bombe si abbattevano in particolare sul ponte della ferrovia  per andare a Santa Susanna, vennero inoltre colpite le Carcerette, Terrano, il Montarozzo, Valsiarosa Villa Bianca, i Cappuccini, Santa Maria, la Terra di Becciu, Guadamello, via della Corsica, via del Corso, via Quintana. Gli aerei arrivavano a gruppi di dodici, divisi in tre squadriglie, la contraerea sparava all’impazzata, un quadrimotore, colpito dai caccia sganciò le bombe fuori dal centro abitato, per alleggerirsi. Il ponte  sul Treia fu bombardato dagli americani a maggio del 1944, dopo ventiquattro bombardamenti andati a vuoto, fu colpito, li passava anche la ferrovia Roma Nord. Si voleva bloccare a tutti i costi la lenta ritirata dei tedeschi sulla via Nepesina e la via Flaminia. Raccontano che una bomba cadde ove si trova la stazione della Ferrovia Roma Nord e fu bombardato anche un treno. Fu colpito il Ponte Felice sul Tevere.  Il 6 giugno del 1944 gli Alleati entrarono a Civita Castellana, segnando di fatto la fine della guerra.

 

Wellington

  Il figlio di un pilota della RAF (Royal Air Force - l’Aeronautica Militare Inglese) raccontava come suo padre Richard Devinson, compiva azioni di guerra su Civitavecchia, Santa Marinella, Viterbo. Il l° settembre del 1943,  bombe da 500 libre venivano caricate  su Wellinton JN-T, poi strade, case, ferrovie, tutto veniva devastato pur di fermare la ritirata tedesca da Roma verso nord, poi il volo dei bombardieri  proseguiva verso il mare, verso le basi di partenza. I raids aerei avvenivano di notte, la partenza era intorno alle ventidue e proseguivano fino alla mezzanotte. La guerra, come ha affermato il figlio del pilota inglese oramai deceduto, era diretta contro i nazisti che avevano bombardato la città di Bristol, “città natale di mio padre”. L’aver colpito civili italiani, causando morti e feriti, lo rattristava moltissimo.

P38 F Lightening

Il 10 febbraio 1944 un bimotore  americano P38 F Lightening (Fulmine) veniva abbattuto nei pressi di Riano dall’aviazione tedesca. Come riportano alcuni recensioni, questo velivolo della Lockheed era molto stabile aveva un’ampia cabina ed era considerato all’avanguardia per l’epoca. I resti di questo aereo, sembra siano stati localizzati nei pressi di un casolare ubicato vicino al Tevere.

 Il 1 giugno del 1944 vi fu un mitragliamento alleato alla stazione di Morlupo ed alla case intorno. Caddero delle bombe, un grosso cratere si formò ove ora si trova la struttura D'Alessi, una macchina con alcune persone che effettuavano la borsa nera, fu colpita sulla via Flaminia (presso Morlupo) dagli aerei che mitragliavano. Gli anziani del paese raccontano che morirono quattro persone, si salvò una bambina che fu adottata da una famiglia.

 Durante la ritirata da Roma, il 3 giugno del 1944, in base ad accordi con la resistenza, i tedeschi risparmiavano i ponti di Roma.  

Gen. Joachim Lemelsen 

Sempre nel mese di giugno del 1944, il giorno 5 giugno le truppe alleate entravano a Roma. La 14 a armata tedesca del Generale Lemelsen si trincerava presso il castello di Borghetto e controllava i dintorni di Cvita  Castellana. Sicuramente la Ferrovia Roma Nord rimase interrotta per la presenza 101a Divisione Paracadutisti e la 2a Divisione della Luftwaffe formata da un contingente di circa 12.000 uomini. Gli uomini del Generale Clark con l’8° Armata Britannica che operava in Sabina, cercavano di colpire alle spalle l’esercito tedesco per conquistare Civita Castellana. E’ proprio il 6 giugno del 1944 (ore 4,15 del mattino) che tutta la zona intorno a Civita fu interessata da violenti combattimenti che interruppero ogni collegamento ferroviario e stradale poiché la linea del fronte interessava le località di Sassacci e Borghetto. La 6a Disione Corrazzata Sudafricana, a seguito di combattimenti feroci aveva la meglio sulle truppe tedesche, entrando in serata a Civita Castellana. Grazie al 6° reggimento Gurka Nepalese, specializzato in combattimenti in zone di montagna, gli alleati annientarono la 101a divisione Paracadutisti Das Reich.   

Viterbo durante il periodo bellico subì quasi 800 incursioni aeree, le principali furono nell’estate del 1943, nel gennaio, febbraio del 1944, nel maggio, giugno 1944. La struttura urbanistica, i suoi antichi monumenti furono distrutti all’ottanta per cento. Viterbo dopo Cassino, risulta la città più bombardata d’Italia, come racconta Rosanna De Marchi nel suo libro: 17 gennaio 1944; nel 1959 Viterbo ricevette il riconoscimento di “città mutilata dalla guerra”. Viterbo era ritenuta una città militarmente importante, soprattutto per il suo aeroporto Tommaso Fabbri, le sue ferrovie, la sua strada statale: la Cassia. Inoltre i suoi collegamenti con Orte e Civitavecchia, la rendevano uno snodo estremamente transitato. Benché la linea del fronte passò velocemente, Viterbo risentì parecchio i traumi della guerra. La tramvia Alto Lazio, costruita nel 1905, poi divenuta Ferrovia Roma Nord nel 1932, con il suo collegamento:  Roma, Civita Castellana, Viterbo, offriva un ottimo servizio. Erano molti i romani che la utilizzavano per raggiungere il viterbese e trovare generi alimentari presso i contadini, mentre molti Viterbesi la usavano per raggiungere i nosocomi ed uffici della capitale. In tutta questa opera di devastazione, la Ferrovia Roma Nord ebbe la stazione  completamente demolita, nonostante ciò, risultò essere l’unica ferrovia funzionante, assumendo un carattere di notevole importanza nei collegamenti con la Capitale per le mancanza di macchine, carburante e situazione delle strade.

 

15.03.2013

 

 Fonti:

 

Il mio Blog Morlupese

Campo de Fiori anno 2006                6 giugno 1944 di Enea Cisbani

Corriere della Sera                             12.03.3013

Il Tempo                                            11.10.2004

                                                          “A FAME ERA TANTA, A PAURA ERA TANTA”

                                                           Scuola Media Statale Dante Alighieri

                                                           Civita Castellana

La Ferrovia Roma Nord                    La Ferrovia Roma Nord durante gli eventi bellici