La stazione di Sant'Oreste
La città misteriosa
nelle viscere del Monte Soratte
Gianfranco
Lelmi
Parlare della ferrovia Roma nord e dimenticare il
Monte Soratte, è imperdonabile. Questa montagna di 691 metri, domina
gran parte della pianura che degrada verso Roma. Benché di altezza
limitata, questo scoglio posto tra la campagna romana e l’Appennino,
assume a volte un aspetto maestoso, importante, tanto da sembrare
più elevato di quello che realmente é. Dalla ferrovia, mentre ti
avvicini a Sant’Oreste, la scorgi sempre più imponente. Questa bella
montagna, nel 1943 fu scelta quale sede del comando germanico che si
ritirava da Frascati. Il Feldmaresciallo Kesserling in persona era
venuto ad ispezionare le gallerie, era stato deciso che questo
complesso sotterraneo, scavato nel 1937, avrebbe accolto il Comando
tedesco con alloggi, materiali, uffici, strutture difensive.
Costruito per ospitare la fabbrica Breda,aveva manufatti anche
all’esterno come lavanderie, uffici, magazzini. La palazzina che
ospitava il comandante Kesserling, arredata con sfarzo, era
collegata direttamente alle gallerie con un passaggio sotterraneo,
per evitare il pericolo di attacchi aerei. Una potente radio
rice-trasmittente,
alloggi per militari, uffici, locali adibiti a prigioni, un’enorme
magazzino viveri ben provvisto, un ricovero per armi e munizioni,
un cinema teatro con la disponibilità di 500 posti, un bar ben
fornito, erano ubicati nella galleria nr. 1 (lunga 1 chilometro) ed
in altri sotterranei, muniti di aria condizionata e riscaldamento.
Nel 1944 un pesante bombardamento alleato, stanò le truppe del
Generale Kesserling e le viscere del Soratte presero fuoco. Negli
anni 50 furono affidate al Corpo Granatieri di Sardegna che le
utilizzava come deposito munizioni. Successivamente furono
effettuato altri scavi per trasformare la struttura in rifugio
antiatomico. Finalmente in epoca recente, il Ministero della Difesa
ha deciso di riconsegnare il territorio al Comune di Sant’Oreste.