La ferrovia Roma nord

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Ferrovia Roma nord

Chi era Ernesto Besenzanica

 Gianfranco Lelmi

 

In questo periodo (anno 2010) la ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo a causa dei programmi di rinnovamento e/o smantellamento della linea e dell’incidente della Celsa, è tornata alla ribalta della cronaca. Attualmente i pendolari di questa ferrovia, utilizzano giornalmente i suoi convogli ed in pochi si rendono conto della storia e delle vicissitudini che sono legate alla sua realizzazione. A piazzale Flaminio ove è ubicata la stazione da dove partono ed arrivano quotidianamente migliaia di viaggiatori, è possibile scorgere, entrando, sull’atrio della stazione, una statua di travertino bianco, essa raffigura l’ingegnare Ernesto Besenzanica, il principale ideatore e realizzatore di questa ferrovia, colui che prevedendo lo sviluppo di Roma, progettò in galleria la prima parte del tracciato urbano. La statua ha per sfondo una lastra  con rappresentato l’intero tracciato della ferrovia con gli stemmi di Roma, Civita Castellana, Viterbo. Nato a Milano il 4 dicembre del 1864, era un grande patito della scherma, ottenne premi e riconoscimenti a Vercelli ed a Milano sotto la guida del Maestro Giovanni Monti. Nel 1883 al Torneo Nazionale di Lodi vinse la gara di sciabola ottenendo il premio di primo grado. Scrisse un opuscolo di 30 pagine sulla scherma che pubblicò nel 1886, evidenziandosi per la sua competenza ed autorevolezza sull’argomento. Si laureò in ingegneria al Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano, insegnante di fisica, realizzò opere ferroviarie in Grecia, Albania, Bulgaria, Ungheria, Romania, acquisendo l’amicizia e la stima del Principe Reggente, poi divenuto re Ferdinando. In Italia, partecipò alla realizzazione della prima Metropolitana di Roma, fu il promotore della variante sulla direttissima “Firenze Bologna", partecipò a lavori di riorganizzazione della Siracusa – Vizzini. Fu l’artefice della Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola (1908), della Ferrovia Sangritana (1912) che fu utilizzata per trasporto civile, commerciale e militare. Un treno superblindato veniva utilizzato lungo la costa adriatica tra San Vito ed Ortona per contrastare la flotta autriaca. Inoltre truppe ed armamenti affluivano dalla costa tirrenica a quella adriatica attraverso questa ferrovia. Nel 1914 effettuò uno studio per collegare la Ferrovia Sangritana alla Ferrovia Sulmona – Isernia, alla Ferrovia Roma – Fiuggi – Frosinone, così Castel di Sangro veniva a collegarsi a Opi, a Sora, a Frosinone attraverso la Val Comino, quindi ad Anagni ed a Genazzano (a Veroli sfruttando la relativa diramazione). Nel 1924 progettò la linea Voghera – Varzi che inaugurò nel 1931, nel 1932 iniziò a funzionare la Roma – Civita Castellana – Viterbo chiamata brevemente “Roma nord” poiché gestita dalla Società Romana Ferrovie del Nord (SRFN). Quello che più colpisce nella realizzazione di tutte queste opere, nonostante le tecniche ed i materiali dell’epoca (vanga e piccone, perforatrici e mine), è la velocità con la quale furono costruite. Tra il 1905 ed il 1908 fu realizzata la Ferrovia Porto San Giorgio – Amandola; tra il 1906 ed il 1912 fu costruita la Ferrovia Sangritana per un totale di 156 chilometri. Nel novembre del 1928 iniziarono i lavori per la linea ferroviaria Voghera – Varzi che terminarono a dicembre del 1931, vi lavorarono tra 250 e 1600 operai.

28 ottobre del 1932   Rara foto concernente l’ Inaugurazione della Ferrovia Roma nord

Si ringrazia: la Signora Luisa Faggiani, il Sig. Arnaldo Ricci e la rivista Campo de’ Fiori di

Civita Castellana per la gentile concessione.

In fondo alla sala si intravede l’ingegnere Ernesto Besenzanica, i locali sono gli stessi ove

 attualmente si trova il bar della stazione della Ferrovia Roma Nord di piazzale Flaminio a

 Roma.

 

 

 

L’ingegnere Gr. Uff. Ernesto Besenzanica, era calvo, col pizzetto di statura minuta, di carattere forte era allo stesso tempo dolce e disponibile. Di famiglia agiata, era anche appassionato di scacchi. Dotato di capacità professionali eccezionale dedicò la sua esistenza alla costruzione delle ferrovie, affrontando spesso le difficoltà di elaborare tracciati su terreni accidentati. La statua a lui dedicata posta nell’atrio della stazione di piazzale Flaminio l’aveva voluta l’intera SRFN. Si voleva ricordare il proprio presidente (eletto nel 1937), rinnovatore di questa antica linea che era la Roma – Civita Castellana Viterbo. Besenzanica morì il 7 marzo del 1940 a Milano, non conobbe la caduta del fascismo e non avrebbe mai immaginato che la sua statua, opera dello scultore Ernesto Vighi, sarebbe stata ritoccata per cancellare la scritta “presente” e gli emblemi del partito fascista. Il 14 marzo del 1940 la Direzione della SRFN dispose, in segno si lutto, che alle ore 8,45 il personale dipendente sospendesse il lavoro per un minuto. I treni si fermarono anche in aperta campagna. Per l’operosità ed ingegno a lui è stata dedicata una via a Milano, una scalinata a Fermo, e la citata  statua posta nell’atrio della stazione di Piazzale Flaminio.

 

 

Fonti:

-La via Ferrata del Soratte                                        Metropolitana di Roma                                                     2007

-Scheletri, statue e sirene a spasso nel metrò             Corriere della Sera  Palma Ester                               25.10.2004

-La ferrovia Sangritana                                             Prof. Marcello Benegiamo

-L’attività dell’impresa                                              Fischia il treno

-Biografia Ernesto Besenzanica                                 Wikipedia