La ferrovia Roma nord

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340-Quando c'era la ferrovia Roma Nord durante il periodo bellico

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La tramvia Roma Civita Castellana

 

Quando c’era la ferrovia Roma Nord

durante il periodo bellico

 

di Gianfranco Lelmi

da un estratto di “A FAME ERA TANTA – A PAURA ERA TANTA”

 

Dal magnifico lavoro: “A fame era tanta. A paura era tanta” della scuola Media Statale “Dante Alighieri” di Civita Castellana elaborato negli

anni 2000-2001  2003-2004 delle classi lllD /lllE si ricavano stralci di storia concernenti la vita che trascorreva negli anni 40 nei centri abitati

posti nei pressi di Civita Castellana. Da questi racconti sono stati estrapolati gli argomenti che concernevano la Ferrovia Roma Nord.

Quest’ultima quasi sempre presente, era un elemento portante degli avvenimenti della vita che trascorreva lenta ed inesorabile nei paesi della

Tuscia.

Come ricorda l’autore di un elaborato, i panni venivano stesi lungo il tracciato della Ferrovia Roma Nord, inaugurata nel 1927 (?) dall’ing.

Besenzanica. C’erano ancora le ultime locomotive a vapore che emettevano a loro passaggio scintille di fuoco. L’autore ricorda che una volta i

panni stesi in mezzo all’erba ad asciugare si bruciarono insieme alle sterpaglie (dai racconti di Enrico Mannoni 1937).

I treni passavano di rado, chi risiedeva a Pian Paradiso, non poteva andare a scuola a Civita Castellana. Qualche volontario imparava a scrivere

ed a leggere ai figli dei contadini che lavoravano nei campi nella zona.

Alcuni prendevano il treno della Roma Nord per recarsi successivamente a piazza Vittorio ove avveniva una specie di baratto per acquisire quei

generi alimentari mancanti.

Le bandiere dei ferrovieri, insieme all’utilizzo di altri materiali servivano per confezionare vestiti.

I primi bombardamenti a Civita Castellana iniziarono il 25 gennaio del 1944, come viene raccontato la prima bomba cadde vicino alla stazione

ferroviaria della Roma Nord, in via della Repubblica, con conseguente distruzione delle abitazioni di prossimità (vedi palazzo Filizzola). Gli

americani bombardavano continuamente il ponte sul fiume Treia per bloccare la ritirata dei tedeschi.

I treni distrutti dalle bombe, come raccontava un ex ferroviere che lavorava nella Ferrovia Roma Nord, venivano utilizzati come ricovero per

ripararsi dalle bombe.

Fu il passaggio a livello di Civita Castellana alla base della nuova deviazione della Flaminia al di fuori del centro abitato. Mentre il Duce di

ritorno dal Terminillo, percorreva via della Repubblica a Civita Castellana, le barre poste a cavallo della ferrovia Roma Nord si chiusero, la

macchina dell’illustre personaggio dovette fermarsi. L’allora capo di stato, salutò i presenti con il braccio levato. Per la comitiva in transito

trascorsero attimi di terrore per la minaccia di eventuali attentati, reputata la presenza nella cittadina di numerosi gruppi di opposizione al

governo, considerati eversivi.

Nei pressi di Civita Castellana, durante la guerra, doveva saltare un ponte ove transitavano i convogli della Ferrovia Roma Nord. L’azione di

sabotaggio fallì per l’incapacità di chi operava, di azionare il detonatore.

Atti di sabotaggio venivano compiuti sulla strada che costeggia la ferrovia Roma Nord (km. 5 circa) e collega Civita Castellana e Faleri Novi.

Veniva aumenta la sorveglianza ai cavi telefonici, il numero di guardiafili da 160, veniva portato a 184.