La ferrovia Roma nord

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359-Le casronerie sulla Ferrovia Roma Nord

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Nella foto è visibile l’ampia curva attuale della Roma Nord che dovrebbe essere sostituita da una costosissima galleria ferroviaria che “raggiunge” direttamente la stazione di Castelnuovo di Porto, a

fianco il nuovo viadotto stradale in sostituzione dell'attuale Flaminia.

 

 

Le castronerie sulla Ferrovia

 

Roma Nord

 

di Gianfranco Lelmi

 

Basta andare su internet per leggere un mare di castronerie sulla Ferrovia Roma Nord. Unica cosa giusta appare quando viene detto che il rifacimento della Ferrovia Roma Nord si può paragonare alla carota appesa davanti al muso dell’asino “il cittadino” affinché continui a tirare il suo carico senza protestare.

Quasi tutti sanno che per raggiungere Viterbo esistevano ed esistono tre linee ferroviarie. La Roma Capranica Viterbo, la Roma Orte Viterbo, la Roma Civita Castellana Viterbo. La prima, la Roma Capranica Viterbo, inaugurata il 28 aprile 1894, fino a pochi anni fa era completamente a binario unico, non elettrificata, estremamente lenta per viaggiare, quindi quasi inutilizzata. Per il percorso furono determinanti le pressioni dei principi Odescalchi e le pressioni di un certo Tommaso Tittoni per la salvaguardia dei loro interessi.   La seconda, la Roma Orte Viterbo, non esisteva fino a pochi anni fa, assunse importanza, dopo la realizzazione della line veloce Roma Milano. L’ultima, cioè la Roma, Civita Castellana, Viterbo, inaugurata il 28 ottobre del 1932, per la ricorrenza della Marcia su Roma, assunse il carattere di primaria importanza nel collegamento con Viterbo, soprattutto per il numero dei paesi toccati, quindi il bacino di utenza superiore ad ogni altro collegamento.

 Per rendersi conto degli studi che furono effettuati per la scelta del tracciato migliore occorre richiamarsi all’articolo nr. 282 (vedi LA FERROVIA ROMA NORD) per comprendere che la Roma Civita Castellana Viterbo è e resta la ferrovia più importante per Viterbo anche se oramai il collegamento con il capoluogo della Tuscia è stato quasi completamente smantellato. Il peggioramento del servizio si è basato sul criterio “rifare, non vale la pena aggiustare”. Quindi stazioni, convogli, armamento, sono stati lasciati nel degrado assoluto, sopprimendo improvvisamente collegamenti, a discapito della fidelizzazione della clientela.

Il pendolarismo nei piccoli paesi posti lungo la ferrovia, dà vita a una miriade di paesi, che altrimenti si svuoterebbero. Eppure il bacino elettorale ed il suo bacino utenza costituiscono una importanza prioritaria.

Al contrario di quanto si dice, l’investimento infrastrutturale pubblico conviene sia in termini politici che sociali.

 La ferrovia porterebbe sviluppo e lavoro dando luogo a sviluppo territoriale, accedendo così ai fondi europei. Ma purtroppo la scriteriata gestione di 800 milioni di euro che la Regione ha pronti per la modernizzazione della Roma Nord e la Roma Lido porterà solo ad uno spreco di soldi che una miriade di speculatori di appresta ad assaltare.

Come è stato sempre detto, bastava lasciare il binario unico, che con i dovuti accorgimenti tecnici (blocco conta assi, STMC, ERTMS, GPS) avrebbe permesso di far transitare anche 90 treni al giorno con costi contenuti senza stravolgere il territorio a nord di Roma anche con grandi lavori stradali.

Un segnale di quanto potrebbe accadere ce lo dimostra il cantiere infinito di piazzale Flaminio con continue

fermate e riprese (stop and go). Lo spostamento della stazione di Morlupo dal centro del paese a diversi chilometri di distanza, sono i segni premonitori di un disastro che si avvicina sempre più rapidamente.

Chiudere, come viene ventilato, la ferrovia per 15 mesi per i lavori di raddoppio della tratta extra urbana, evidenzia la volontà di far dimenticare al cittadino il trasporto su rotaia.

Voci non controllate che evidenziano forti interessi di costruttori per sviluppare la zona Cassia a discapito della Flaminia sono segnali preoccupanti. Difatti dopo l’elettrificazione della Roma Capranica Viterbo, stiamo assistendo al raddoppio del binario fino a Bracciano.