La ferrovia Roma nord

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Soriano 1910 dal libro Il treno della Tuscia

Soriano nel Cimino, costruzuzione della stazione sotto la direzione dell' ing. Angelelli, anno 1910/1911

Un capolavoro lungo 102 chilometri

di Gianfranco Lelmi

 

La Ferrovia Roma Nord che per affezione mi ostino a chiamare così, anche se molti oggi la chiamano  Ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo, rappresenta per tanti pendolari e gran parte dei viaggiatori occasionali un mezzo di trasporto vecchio, inadeguato, inutile e maledetto. Molti credono che la ferrovia Roma Nord per collegare Roma con Viterbo, è frutto di un artificio per avere il finanziamento dello Stato, poiché superava i 102 chilometri. Non sanno che il collegamento diretto Roma Viterbo esisteva già, tramite la Roma – Capranica – Viterbo e che la Roma Nord aveva in particolare lo scopo di collegare il maggior numero di paesi della Tuscia.

Non tutti sanno che é ancora oggi utilissima per chi abita a Roma Nord. E’ vero che impiega due ore e 37 minuti da Viterbo a Roma, al contrario le Ferrovie dello Stato impiegano mediamente 1 ora e 48 minuti (alcuni treni 2 ore e 18 minuti) per giungere a Roma Aurelia, poi per arrivare a piazzale Flaminio, occorre aggiungere circa altri 30 minuti. 

Eppure per chi non lo sa, è un capolavoro di ingegneria che grazie ai suoi realizzatori, l’ing. Angelelli, poi l’ing. Joniaux, ed infine l’ing. Besenzanica, è ancora importante per i collegamenti interni della Tuscia e di Roma con l’Alto Lazio. Per raggiungere la Capitale da Civita Castellana, da Sant’Oreste e tutti gli altri paesi posti lungo la Flaminia, il treno impiega meno tempo della corriera e dell’auto, per non parlare poi al mattino presto quando la Flaminia è intasata di traffico e gli incidenti stradali si susseguono a cadenza quasi giornaliera. Anche per arrivare da Civita Castellana a Viterbo il treno è sicuramente il mezzo vincente rispetto all’auto ed alla corriera, specialmente in inverno, quando la strada dei Monti Cimini è spesso ghiacciata. L’unico grosso inconveniente per gli utenti di questa ferrovia, è che spesso saltano le corse dei treni, per carenza di personale di macchina, per mancanza di convogli o guasti al materiale rotabile.

Così la gente si disaffeziona a questo mezzo, causa un cadenzamento irregolare delle corse. Inoltre la concorrenza assurda del COTRAL che fa partire i suoi mezzi alle stesse ore dei treni, produce nei viaggiatori un grande disorientamento. Ma torniamo a parlare della “nostra” ferrovia. E’ grazie all’idea originale per l’epoca, dell’ing. Besenzanica di portare il capolinea di Roma della linea, da Piazza della Libertà a Piazzale Flaminio, facendo passare il treno in galleria per una lunghezza di 2.080 metri, che ancora oggi questo treno cammina. Si salvò così dalle grandi opere di smantellamento del trasporto su rotaia cominciato a Roma negli anni 30. La realizzazione della galleria che da Piazzale Flaminio giunge alla stazione dell’Acqua Acetosa, era a semplice binario, presentando, come racconta nel suo libro l’ing. Angelo Curci: “Il treno della Tuscia”, notevoli difficoltà per la natura dei terreni attraversati. La presenza di terreno argilloso, dopo circa 1500/1600 metri da piazzale Flaminio, l’intersecazione con l’acquedotto dell’Acqua Vergine dopo i primi 500/600 metri di galleria, la presenza di numerosi cunicoli sotto la collina di Villa Ruffo, gli strumenti di lavoro dell’epoca, ne fanno di questo manufatto un’opera eccezionale per l’epoca. Era la prima linea metropolitana di Roma.

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Ponte sul fiume Tevere

L’attraversamento del fiume Tevere rappresentò una notevole difficoltà alla realizzazione del tracciato. Fu costruito un ponte, formato da cinque travate di m. 26 di lunghezza e m. 24 di luce libera in cemento armato per un costo di circa 34.500.000 di lire, contro i 10.000.000 di lire previsti in origine. Il pietrisco per la costruzione della sede ferroviaria fu prelevato per la maggior parte dalle cave di San Valentino nei pressi di Soriano nel Cimino e nei pressi di Civita Castellana in una zona di proprietà della ditta Riccioni Giulio fu Antonino. Ciò lascia ben comprendere quali erano le difficoltà di trasporto dell’epoca per la realizzazione dell’opera che veniva compiuta per mezzo di una locomotiva a vapore Mallet. Non tutti si rendono conto dell’enorme lavoro che si rese necessario per costruire questa ferrovia. Gallerie e ponti non si contano.

Il più famoso è il ponte di Bagnaia che rinforzato negli anni passati, suscita grande interesse per la sua architettura ed il suo prodigio di tecnica. Altri ponti sono quello sul fiume Treja, il ponte del Cencinello in parte ricostruito, il ponte sul Marignano, il viadotto della Fornacchia,  Gallerie minori sono quelle di Vignanello, di Vallerano, di Soriano nel Cimino, di Bagnaia.  Da menzionare gli scavi in trincea nei pressi del Treja e Civita Castellana. Il costo dell’opera ammontava ad oltre cento milioni e mediamente erano stati impiegati 4.000 operai. Comunque tutto il tracciato della ferrovia è un’opera d’arte.

Se osservate attentamente il tracciato dei binari dalla cabina del macchinista, vi rendete conto che le curve che il treno percorre, sono state create appositamente per superare i dislivelli che si presentano lungo il percorso. I finanziamenti per la realizzazione dell’opera, allora come oggi, erano pochi, non si potevano creare grosse strutture.  Un bravo macchinista, benché le curve siano tante, sa dosare la velocità del convoglio ed il dondolio del treno, invita il viaggiatore a riposare. Oltre al pericolo sempre incombente dello smantellamento della tratta Civita Castellana Viterbo, con la prospettiva del raddoppio dei binari, da Montebello a Pian Paradiso, si addensa la minaccia che il vecchio tracciato scompaia definitivamente. Già pensano a Morlupo a creare una pista ciclabile sul vecchio percorso della ferrovia, cosa non facilmente realizzabile per la presenza di un notevole dislivello.

Altri vorrebbero raddoppiare la Flaminia utilizzando il vecchio percorso del treno, aumentando così il traffico e l’inquinamento. Nessuno pensa che i vecchi binari, oltre ad avere un valore storico, potrebbero essere utilizzati dai convogli ferroviari, in caso di problemi sul nuovo tracciato. Spostare la vecchia stazione di Morlupo di due chilometri, a Magliano Romano, equivale a creare maggiori difficoltà agli abitanti della citata cittadina.

Il tracciato della ferrovia fu disegnato dal geometra dell’ing.  Besenzanica, Franceasco Paolo Faggiani e costituisce un’opera d’arte lunga 102 chilometri che va assolutamente ammirata.

27.11.2012

Fonti:

Il treno della Tuscia                                                       Angelo Curci

La via ferrata del Soratte – La Roma Nord                       Metro

Si ringrazia inoltre la signora Faggiani per il materiale oggetto di consultazione

 

Il tracciato della Ferrovia disegnato da Francesco Paolo Faggiani

 

Stazione di Piazzale Flaminio

Piazzale Flaminio - Stazione Acqua Acetosa - Ponte sul fiume Tevere

Acqua Acetosa - Ponte sul fiume Tevere - Fermata di Grottarossa

Fermata di Grottarossa - Stazione di Prima Porta

Fermata di Prima Porta - Villa Livia - Valle Moricana - Torracci

Valle Moricana - Stazione di Sacrofano

Stazione di Sacrofano

Valle Bagnara - Fermata di Riano

Stazione di Castelnuovo di Porto

Stazione di Castelnuovo di Porto - Stazione di Morlupo - Capena

Stazione di Morlup/Capena - Fermata di Magliano - Valle Lunga

Fermata di Morolo

Stazione di Rignano Flaminio

Stazione di Sant' Oreste - Prato Pantano

Stazione di Sant' Oreste

Fermata di Stabia - Cave di travertivo

Fermata di Ponzano - Fiume Treja

Fiume Treja - Salita verso Civita Castellana

Stazione di Civita Castellana

Stazio Castellana di Civita Castellana - Catalano

Fermata di Falleri

Banditaccia - Fabrica di Roma

Stazione di Fabrica di Roma

Stazione di Fabrica di Roma - Stazione di Corchiano

Stazione di Corchiano

Comune di Corchiano - Comune di Vignanello

Stazione di Vignanello

Stazione di Vignanello - Ferriere

Comune di Vallerano - Comune di Soriano nel Cimino

Stazione di Soriano nel Cimino

Fermata di Fornacchia

Fermata di Fornacchia - Fermata di Vitorchiano

Stazione di Bagnaia

Stazione di Bagnaia - Fermata della Quercia - Viterbo

Fermata della Quercia - Viterbo