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Le Due Case nel 1910, foto tratta libro “Prima Porta Labaro e Grottarossa”

 

Quando le pecore attraversarono i binari

di Gianfranco Lelmi

Il libro “Prima Porta Labaro e Grottarossa” di Vittorio D’Amico quando parla delle Due Case, ci racconta uno “spaccato” della campagna Romana in essere tra gli anni 1910 e fine anni cinquanta.

In una nota foto del 1910 vediamo le Due Case divise dai binari della tramvia, i pali in legno della corrente elettrica per consentire la marcia dei convogli. Di tutto questo, come riporta l’autore del testo, non rimane che il ristorante “il Trenino”, la vecchia stazione di Castel Giubileo oramai disabilitata, il ponte romano.  La costruzione del Raccordo Anulare ha cancellato quasi tutto, ha modificato un territorio estremamente suggestivo della campagna romana.  

L’edificio di sinistra nella foto era abitato dall’autore della pubblicazione, la zona era ricca di monumenti concernenti vari periodi storici. In una piantina cartografica del 1900 allegata al citato testo, quello che colpisce è l’assenza di abitazioni, si nota la via Flaminia che scorre a ridosso di alcuni rilievi, alcuni tratti di questo percorso sono ancora oggi ben visibili. Nei pressi di Grottarossa esisteva un’osteria, sulle alture è visibile il Castello della Crescenza, diversi sepolcri posti ai lati della via Flaminia costellavano il paesaggio, Labaro non esisteva. Altra nota interessante nei pressi di Grottarossa il corso d’acqua Rio Cremera si gettava nel Tevere ove  è ubicata l’attuale fermata della Ferrovia Roma Nord di Saxa Rubra. Nel 1958 tale corso d’acqua fu abbreviato di circa tre chilometri, confluendo nel Tevere nei pressi dell’attuale diga di Castel Giubileo.

Il cugino di mio padre, reduce della prima guerra mondiale, usava andare a caccia sulle alture di Labaro, che erano ricoperte da bosco, per raggiungere la zona, utilizzava la Ferrovia Roma Nord. Come riporta l’autore del libro, la zona Valchetta Cartoni era disabitata.

Nel 1953 le pecore ancora pascolavano la zona di Labaro, il silenzio della campagna all’epoca era “assordante”. Un piccolo gregge di 16 pecore si trovava nella zona della Torre che sovrastava le Due Case.  L’autore della “nota” in qualità di pastore racconta che fu chiamato dal padre, poiché il padrino di cresima era venuto a trovarlo. Lasciato il gregge corse a casa, ecco come ci viene descritta l’abitazione: “una casa modesta con camera da letto per noi sei, senza bagno e con un’altra unica stanza che faceva da cucina, sala da pranzo, focolare e un angolo per lavarci noi e lavare i piatti”. Una macchina ogni venti minuti transitava sulla via Flaminia. Gli animali lasciati soli, non vedendo tornare il “padroncino”, iniziarono a tornare verso casa, attraversarono la statale e giunte al passaggio a livello, trovandolo chiuso, sentendo l’arrivo del treno, innervosite, passarono sotto la rete che pendeva dalle sbarre. La prima fu uccisa e trascinata per oltre cento metri, le altre riportarono diverse ferite, il piccolo gregge fu decimato. Le carcasse degli animali e il restante gregge furono vendute allo zoo di Roma per essere dato in pasto ai leoni. Nel 1966 le Due case furono demolite per “far posto” al raddoppio del Raccordo Anulare.