La ferrovia Roma nord

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I vecchi Tibbs del 1932 abbandonati a Fabrica di Roma

 

Perché quei treni sempre vuoti?

Gianfranco Lelmi

Il momento è delicato per la Ferrovia Roma Nord. come riportano i "mass media", sia Roberta Lombardi che Virginia Raggi vogliono disfarsi delle ferrovie ex concesse.

Quello che fa sorridere in tutta questa storia è il partito al governo che per propaganda elettorale accusa le menzionate Raggi e Lombardi di evitare i problemi scaricandoli sugli altri, non facendosi carico delle necessità dei cittadini.

In pratica questa discrasia da parte di tutti i partiti mira a scaricare sul cittadino la riduzione dei servizi, cercando la classe politica, di mantenere i benefici derivanti dai lauti stipendi e privilegi.

A rimetterci è sempre il cittadino che vedrà peggiorare la qualità del trasporto pubblico, la qualità dell’aria.

Chi crede che attualmente a monte non vi siano responsabilità sbaglia. Occorre evidenziare che la maggiore causa del declino della Ferrovia Roma Nord è la Regione Lazio. Con l’acquisto nel 2017 di 427 nuovi bus, il trasporto su rotaia della Tuscia sparirà. Osservando l’attuale orario (01.02.2018) da Civita Castellana a Viterbo, partono ben 27 bus al giorno, contro 10 treni che effettuano lo stesso percorso in meno tempo. Inoltre per far dimenticare il treno, 9 di questi convogli partono da Catalano, ostacolando così i civitonici nell’utilizzo di questo mezzo ecologico che collega con Viterbo.

Se domandi agli utenti cosa ne pensano di quanto sta succedendo, la risposta è semplice: “Un treno arriva a durare anche 100 anni, un bus non arriva agli 8 anni. Il costo di gestione di un bus (cambio olio, gomme, freni, manutenzione strade, assicurazione, ecc.) è di molto superiore al treno, cioé 17 a 1. L’inquinamento atmosferico, non viene tenuto assolutamente in considerazione. Smantellare una ferrovia ancora utile é assurdo!!!”.

 

 

01.02.2018