La ferrovia Roma nord

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Arrivo all'alba della 309 all'Acqua Acetosa

 

 

 Ferrovia Roma Nord

Le osservazioni di un esperto sulla Ferrovia Roma Nord

Valentino dott. Tosatti  

Mi auguro che l'informazione possa servire a scongiurare le malefatte che certamente in vari ambienti si vanno tramando, del genere: soppressione della tratta Civita-Viterbo, acquisto di nuovi rotabili di mole e dimensioni non adatte alla linea, opere faraoniche di totale rifacimento della stessa (che non si faranno mai, o che richiederanno altri decenni di fai-e-disfa), ecc. ecc.

Io sempre più sono convinto che per una situazione come quella della Ferrovia Roma Nord sia necessario puntare su soluzioni “leggere” e a portata di mano. Quali ad es:

 1:  Raddoppio del binario solo fino Sacrofano o Riano, onde ottenere una linea che sia (quasi) una metropolitana nella fascia più vicina a Roma e più fittamente popolata.

 2:  Mantenimento del binario singolo nella tratta restante, con installazione di un moderno sistema di gestione tipo CTC (integrato per la sicurezza dallo SCMT) che consenta la gestione automatizzata dell’intero esercizio, sfruttando al massimo gli attuali punti di incrocio in modo da consentire frequenze di 30 minuti o anche meno (v. la Val Venosta).

 3:  Mantenimento di tutto o quasi l’attuale tracciato, oltretutto già in gran parte rinnovato, e relativa adozione di nuovi treni che abbiano caratteristiche (distanze tra carrelli e loro assi, altezze, baricentro, peso, ecc.) tali da renderli quanto possibile agili e veloci sulle strette curve (per una ferrovia locale anche i 60 Km/h possono essere sufficienti, se si eliminano i tanti altri perditempo!).

 4:  Eliminazione di una parte dei PL più pericolosi, e installazione delle barriere sugli altri. Tutta da ponderare l’ipotesi di una “tramviarizzazione” della linea che preveda la sostituzione dei PL a luci lampeggianti con semafori di tipo stradale (il principale vantaggio sarebbe di carattere assolutamente psicologico: tutti sanno che “con il rosso ci si ferma”, e che non ci sono scusanti per i trasgressori!). Ci sarebbero naturalmente – maxime qui in Italia – le varie questioni da risolvere sul piano normativo. In alternativa si potrebbe pensare ad una massiccia campagna di informazione locale che spieghi agli automobilisti che gli attuali segnali lampeggianti (senza barriere) non sono “indicativi” e non segnalano un pericolo generico, ma sono invece la riprova dell’arrivo del treno ENTRO POCHI SECONDI, e pertanto assolutamente obbligatori, per la legge e per il buon senso, e ignorarli equivale a un suicidio. Già, ma il solo fatto che neppure un solo Comune, dopo le recenti disgrazie, abbia raccolto la mia proposta di fare dei manifesti dimostra il livello di falsità ed ipocrisia in cui si vive……

 5: preservazione di una parte consistente del parco di rotabili storici (come esige anche il Codice dei Beni Culturali), anche per non pregiudicare la possibile effettuazione in futuro di treni turistici.

Penso infine che i vari Comitati locali, gli appassionati, i (del tutto ipotetici) Sindaci e politici interessati, ecc. farebbero assai bene a studiarsi gli esempi dell’estero che facilmente possono essere reperiti su Google, per farsi qualche idea su come potrebbe essere ammodernata e gestita una linea con le caratteristiche della Nord. In particolare andrebbero studiate bene le caratteristiche tecniche dei vari sistemi di tram-treno che si vanno diffondendo ovunque; e ciò non tanto allo scopo di adottare un sistema del genere (che in Italia sarebbe difficilissimo soprattutto perché non esistono quasi più linee tramviarie facilmente raccordabili alle ferrovie!), quanto piuttosto per comprendere cosa si intende per “ammodernamento leggero” di una ferrovia secondaria, cioè senza varianti e opere faraoniche di durata ventennale e altre utopie quali ad es. la totale eliminazione dei PL, gli interramenti, ecc. Il segreto sta tutto nel conservare per quanto possibile quello che già esiste, e farlo funzionare al meglio con le nuove tecnologie e con rotabili realmente innovativi. Da noi invece finora si è fatto il contrario: si acquistano rotabili mastodontici e inadatti alle linee tortuose, e poi si avviano cantieri a non finire per rifarle completamente nuove, con il risultato di distruggere anche quello che nel frattempo era stato rinnovato a livello di binari, linea elettrica, ecc. ecc.

Speriamo che alla fine prevalga la ragione!

 

 

25.09.2014