La ferrovia Roma nord

-Home page

-Articoli

238-La buona politica esiste

-Video 

-Archivio fotografico

-Bibliografia

-Link

-Autore

-Indice alfabetico

-Contatti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vecchio carro scala in sosta a Catalano

 

La Ferrovia Roma Nord

La buona politica esiste

di Gianfranco Lelmi  

2   

       L’onorevole Zingaretti                                                                                        Foto Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord

        

 

E’ di questi giorni l’apparizione di un cartello pubblicitario nella metropolitana di Roma che fa

“tremendamente” riflettere. Il titolo è: “Amministrazione Zingaretti + giustizia per i

cittadini, la buona politica esiste”.

I commenti per questo spot pubblicitario si sprecano: “occorrono due anni per poter effettuare

alcuni tipi di esame in ospedale, nelle strutture ospedaliere la gente è ammassata su barelle nei

corridoi poiché non ci sono posti letto, oramai il servizio sanitario è per la maggior parte a carico

dei cittadini”.

Per restare nel nostro campo, in merito alla Ferrovia Roma Nord, è significativa la denuncia

effettuata in data 23.02.2017 dal Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord.

Il giorno 23.02.2017, a Montebello un cavo della linea di contatto si rompeva. Per la mancanza

ditensione, i treni non circolavano dalle ore 8 alle ore 10,15 da Flaminio a Montebello e

viceversa, cioè nella tratta urbana. Nella tratta extra urbana il servizio rimaneva limitato fino a

Riano.

Nell’esposto indirizzato alla Procura della Repubblica di Roma, Tivoli e Viterbo, si specificava

che la linea rimaneva bloccata per quasi 4 ore. Completa disorganizzazione, tuonava il Comitato

Pendolari Ferrovia Roma Nord, il guasto è avvenuto alle 7 circa del mattino ed il servizio navette

è partito ben due ore dopo, cioè alle ore 9. E’ ovvio che questo increscioso episodio ha creato

non pochi problemi, la capienza dei bus non poteva certo sopperire a quella dei treni e molti

pendolari sono rimasti a piedi. Il traffico sulla via Flaminia, già in situazione critica durante la

settimana, è diventato infernale a causa del sopraggiungere delle navette ATAC da Montebello.

I convogli con 30 anni di servizio cominciano a risentire dei chilometri effettuati e spesso sono

soggetti a guasti.

Privi di bagni ed aria condizionata rendono la vita del pendolare, nella tratta extra urbana,

estremamente difficile. L’uso del giunto telefonico, come raccontano, benché sia reso più sicuro

con i punti di rottura di Montebello e Catalano, benché vi siano inoltre numerosi controlli

sulla marcia dei treni, costituisce, come affermano i pendolari, uno strumento oltrepassato e

pericoloso. Gli investimenti su questa ferrovia non si vedono, i tanto decantati 154 milioni di

euro per l’ammodernamento della tratta extra urbana ancora restano una “chimera”.

ATAC, sostengono i pendolari, percepisce cento milioni di euro dalla Regione; chi controlla, si

domandano, la qualità del servizio svolto che certamente è da quarto mondo?    Già domenica

passata si è verificata un’altra rottura alla linea di tensione, navette ATAC sono dovute

intervenire per soccorrere i passeggeri della ferrovia.

Come racconta un esperto, ATAC non ricevendo fondi a sufficienza, è stata costretta a diminuire

il personale in servizio sulla ferrovia, con conseguente notevole risparmio e disservizio. Un carro

scala presente, oltre che all’Acqua Acetosa, anche a Montebello, avrebbe ovviato più

velocemente all’inconveniente menzionato. Un certo tipo di personale, dovrebbe presenziare la

ferrovia “H 24”.

 

 

 

 

 

 

 

  Cavalcaferrovia in costruzione nei pressi di Faleri (ceramica Catalano) 

 

 

Complanare, uno sperpero di denaro pubblico da nove milioni di euro

  

Se il titolo di questo articolo inizia in questa maniera, non è certo per iniziativa personale, è la

valutazione di molti abitanti che risiedono lungo la Falerina o percorrono questa strada nei due

sensi tra Fabrica di Roma e/o Civita Castellana.  Comunque se viaggiate con l’auto da Civita

Castellana a Fabrica di Roma e/o viceversa, vi accorgerete che la strada che state percorrendo

non è eccessivamente trafficata. L’asfalto costellato di buche, rattoppi, la carreggiata non

eccessivamente larga, rendono il percorso abbastanza disagevole.

Ma cosa prevede effettivamente il progetto della complanare Falerina? Ecco cosa viene scritto

in merito, su alcuni documenti che circolano in questi giorni: “E’ prevista una nuova strada di

collegamento longitudinale parallela alla attuale provinciale, ma sul lato opposto della

ferrovia, tale strada dovrebbe collegare tutti gli ingressi alle abitazioni e ai terreni e

contemporaneamente concentrare il traffico su due punti di accesso con la attuale

provinciale, un cavalcavia verso Fabrica di Roma all’altezza della ceramica Catalano e un

sottopasso verso Civita Castellana all’altezza della ceramica Simas”.

La prima domanda che si pongono gli abitanti del posto è se valeva la pena di sbancare, scavare

metri cubi di terra, edificare un costoso viadotto, costruire una nuova strada, quando dei

semplici passaggi a livello avrebbero evitato una spesa di nove milioni di euro, il territorio non

sarebbe rimasto sconvolto da opere ciclopiche, i terreni circostanti non avrebbero subito

“mutilazioni” gravissime.

Il tutto, secondo alcune fonti, serve a far guadagnare 5 minuti di tempo ai rarissimi

convogli che percorrono la ferrovia (sostituiti spesso da bus). Certamente bastava sistemare

meglio l’attuale Falerina ed ogni problema si sarebbe risolto. Degli efficienti passaggi a livello

non avrebbero raggiunto il costo di nove milioni di euro che ci si accinge a spendere. Inoltre

hanno fatto osservare, le spese della manutenzione di queste apparecchiature non avrebbe

oltrepassato il costo di manutenzione della futura complanare.

 

 

Sottopasso in costruzione nei pressi di Catalano (SIMAS)

 

Il paradosso di tutta questa storia è che la ferrovia è in condizioni disastrose, non ci sono i

soldi per farla funzionare decentemente. Si ricorre sempre più ai bus ATAC, le corse del

COTRAL (trasporto regionale su gomma) spadroneggiano incessantemente, aumentando

l’inquinamento.

Non ci sono i soldi, però altra campagna verrà “ingoiata" dall’ asfalto. La decantata

superstrada che collegherà Vignanello a Bassano in Teverina contribuirà maggiormente

a favorire l’uso del trasporto su gomma con una spesa di undici milioni di euro. Eppure in

alcuni paesi del Nord Europa, esattamente in Scozia, pur di rispettare la natura, si è arrivati a

lasciare le strade nelle stesse condizioni di come erano nel 1700. Quando due veicoli si incrociano,

uno dei due deve arrestarsi e mettersi al lato della carreggiata.

Sottopasso in costruzione nei pressi di Catalano (SIMAS)

 

I numerosi passaggi pedonali, ingressi carrabili che si affacciano sulla costruenda complanare

costituiranno un grave pericolo per l’incolumità pubblica. Il traffico così canalizzato potrà

usufruire esclusivamente di un sottopasso e di un sovrappasso distanti tra loro cinque chilometri.

Come riportano alcuni documenti, le due corsie da 3,25 metri ciascuna non permetteranno

l’entrata e l’uscita in sicurezza dei veicoli nei e dai numerosi passi carrabili. A causa

dell’impossibilità per i locali, di raggiungere velocemente località poste dall’altra parte della

Falerina, il traffico veicolare,aumenterà notevolmente. In base ai progetti sembra che non si sia

tenuto conto degli accessi e delle diramazioni poste nei tratti di strada in curva. Il sottopasso in

prossimità della curva posto nei pressi della SIMAS sembra sprovvisto del necessario

allargamentodella carreggiata.

 

Sottopasso in costruzione nei pressi di Catalano (SIMAS)

 

In tutta questa storia il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, ha evitato di fornire

chiarimenti, ha negato l’accesso ai documenti amministrativi, benché sia stata formulata

richiesta scritta il 17 luglio 2016 ed il 19 luglio 2016.

Il comune di Fabrica di Roma consentiva la visione dei documenti amministrativi, non

permettendo di ottenerne copia.

Resta ancora l’amaro ricordo del tombamento di via Mazzini, della ferrovia a Civita Castellana

per un costo di 2.253.582,42 euro. Era prevista la realizzazione di giardini, una piazzetta, dei

parcheggi, che dovevano coprire il percorso del treno, fino ad oggi quasi nulla di tutto questo è

stato realizzato.

Dove sono finiti i soldi? Ancora oggi molti cittadini se lo domandano.

Come riporta un documento, l’Amministrazione Angelelli su queste spinose vicende, pone il

silenzio assoluto, sembra configurarsi un ennesimo abuso ai danni di tutta la cittadinanza.

L’operato in questione pecca del solito vizio capitale, quello di non essere mai condiviso con chi

abita i territori interessati da progetti o lavori.

 

 

 

Si ringraziano i tecnici del settore, per il materiale che ci hanno fornito

 

 

22.02.2017