La ferrovia Roma nord

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L’altra campana

di Gianfranco Lelmi

 

Il motto che recita: “prima di giudicare, ascolta l’altra campana”, è proprio vero, solo che non sempre è facile raggiungere l’altra campana, così ti trovi ad esporre osservazioni, tesi che rispecchiano una visione di parte non sempre esente da vizi.

Tutto è cominciato con il deragliamento odierno all’Acqua Acetosa, volevo fare delle foto, purtroppo non è stato possibile, guardie giurate ovunque non ti permettevano neanche di tirare fuori il cellulare. Poi un gentile signore, mi spiegava che spesso le foto vengono travisate, gli organi di stampa se ne servono per denigrare o falsare le notizie, come è successo oggi per l’incendio in via Ostiense 11.

Ribadivo che le foto sarebbero servite per il mio sito web: “La Ferrovia Roma Nord”, per raccontare ed illustrare nel miglior modo possibile l’accaduto. Purtroppo il timore di un utilizzo improprio del materiale fotografico, rendeva irremovibile il mio interlocutore che mi prometteva l’inoltro di qualche fotogramma nei giorni successivi.

Poi tra una telefonata e l’altra, il cordiale signore seguitava ad illustrarmi, dettagli estremamente interessanti sul funzionamento della ferrovia. Non è vero che solo i treni tra Civita Castellana e Viterbo sono sempre vuoti, anche le corriere del Cotral hanno lo stesso problema. La gente vuole utilizzare l’auto, l’autostrada, cioè il tempo è prezioso e tempi di viaggi notevoli, al giorno di oggi non sono più concepibili. La discesa al Treia e la risalita a Civita Castellana che compie il tracciato della ferrovia, oggi non è più accettabile, solo un moderno viadotto potrebbe risolvere il problema. Il discorso scivolava sul passaggio a livello di Civita Castellana che divide la Città in due. Da parte mia facevo osservare che per la chiusura e l’apertura delle sbarre occorrono due minuti, pertanto far partire i treni da Catalano è un errore. Il mio interlocutore ribadiva che solo due treni partono da Catalano, pertanto il disagio per i viaggiatori è minimo. Contestavo questa affermazione, riservandomi di rivisitare l’orario dei treni. Facevo notare che creare tre punti di rottura crea dei grossi problemi ai viaggiatori, di contro mi veniva risposto che il ritardo di un convoglio non si ripercuote sull’intera tratta, se un utente arriva in ritardo con il treno per prendere il successivo, può sempre aspettare il convoglio seguente per proseguire il viaggio.

Rimarcavo l’importanza di questa ferrovia che tocca paesi della Tuscia spesso isolati, di contro mi veniva spiegato che la gente vuole il treno e non lo utilizza. La gente vuole la ferrovia sempre più veloce e non vuole eliminare i passaggi a livello, se tocchi le loro proprietà si scatena in tribunale.

In merito alla Regione che promette grandi lavori e poi non li effettua, non investe in nuovi treni, mi faceva notare che la responsabilità è soprattutto della burocrazia e del Governo che non avendo i soldi, non sviluppa il trasporto su rotaia in maniera efficace.

Poi, il dovere chiamava l’interlocutore, che correva a vedere da vicino i problemi concernenti lo svio. Peccato di non aver potuto  assistere e documentare tale operazione, gli ingegneri ed i tecnici che operano in questo settore sono di alto livello, sollevare un treno che pesa tonnellate è un lavoro estremamente delicato e pericoloso. Comunque grazie per quello che fate.

 

 

2019.02.08