La ferrovia Roma nord

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147-Le gallerie di Piazzale Flaminio - Acqua Acetosa

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 Acqua Acetosa

 

 

 

 

La Ferrovia Roma Nord

 

Le gallerie di piazzale Flaminio – Acqua Acetosa

 

di Gianfranco Lelmi

 

Come riporta l’ing. Angelo Curci, nella sua pubblicazione: “Il treno della Tuscia”: “con decreto legislativo del 20 dicembre 1946 n, 655, la Società (S.F.R.N.) fu inoltre autorizzata a costruire: - il raddoppio della galleria tra P.le Flaminio ed Acqua Acetosa…….”

Tra il 7 ottobre del 1946 ed il 16 dicembre del 1946, ebbero inizio i lavori che furono effettuati a destra della galleria costruita nel 1932 al fine di aggirare la presenza di alcuni immobili di considerevoli proporzioni. L’opera dopo uno scavo di due chilometri e 80 metri, fu terminata all’incirca il 30 giugno del 1950.

Per quanto riguarda i collegamenti telefonici urbani, un’apposita linea garantiva i collegamenti con tutte le stazioni, evitando il sovraccarico tra Roma e Civita Castellana sulla diretta e sull’omnibus.

Benché scarsamente illuminate e prive di apposito camminamento, queste due gallerie allo stato attuale, come viene riportato in un articolo apparso recentemente sul Tempo, non offrono la possibilità di comunicare con i responsabili della sicurezza.

Fin dal 2009 furono fatti diversi tentativi per stabilire dei contatti diretti con i convogli in galleria.  Un solo mese è durato il funzionamento del sistema Dect-Fido, tramite cellulare.

 

 

Eppure queste gallerie sono percorse all’incirca ogni 15 minuti da treni. Come affermano alcuni utenti di questa ferrovia, in caso di guasto ad un convoglio e conseguente fermo in galleria, la situazione potrebbe diventare estremamente critica.

Considerata la vicinanza delle pareti della galleria, le porte laterali dei treni non potrebbero essere aperte, poiché la discesa dei scalini retrattili non consentirebbe il passaggio dei passeggeri.

Inoltre per poter defluire, i viaggiatori presenti nella motrice, dovrebbero raggiungere la cabina di guida del macchinista, che dopo aver “ripiegato” il sedile di guida, avrebbe l’incombenza di aiutare i singoli passeggeri a scendere una scaletta verticale, prima di raggiungere il sedime ferroviario. I passeggeri della rimorchiata e della rimorchiata pilota, con la dovuta calma, dovrebbero passare nella vettura di testa, dopo che il capo treno, aperte le porte di collegamento delle vettura, permetta loro di transitare.

 

DSCN1296

Piazzale Flaminio

 

La situazione diventerebbe estremamente drammatica in caso di inizio di incendio, come successe tempo fa su un vecchio Firema a Vignanello. Manterrebbero la calma dovuta, gli innumerevoli passeggeri che si accalcano nelle ore di punta su questi treni?

Certamente la responsabilità della ferrovia, ricade sul proprietario, cioè sulla Regione Lazio che ha sempre finanziato in maniera ridotta questa importante ed indispensabile ferrovia.

Ci si augura che i nuovi lavori per la realizzazione della nuova stazione urbana di Piazzale Flaminio, portino la Regione Lazio a considerare anche l’importanza della messa in sicurezza delle vecchie gallerie.  

La galleria di piazza Euclide

luglio 2014

 

Fonti:

Il treno della Tuscia                        ing. Angelo Curci

Il Tempo                                             Il “buco nero” della Roma Viterbo: 2 chilometri e 80 metri di black-out