La ferrovia Roma nord

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Ferrovia Roma Nord

 Catalano addio

 

 Gianfranco Lelmi

 

Ecco cosa succede a Civita Castellana. La biglietteria è stata chiusa, benché l’importante stazione venga utilizzata da numerosi viaggiatori che si avvalgono del treno per raggiungere Viterbo e  Roma.

La ferrovia è un ottimo mezzo di collegamento che permette di raggiungere la capitale ed il capoluogo di provincia della Tuscia con tempi nettamente inferiori alla corriera.

Ora poi che il costo del carburante è lievitato a prezzi astronomici, il treno si sta rivelando vincente nei confronti del trasporto su gomma.

Nonostante ciò, i viaggiatori che prendono il treno a Civita Castellana, impossibilitati ad acquistare il biglietto, quando sono diretti a Roma, debbono scendere a Sant’Oreste per poter acquistare il loro titolo di viaggio.

Ma veniamo al nostro argomento che più ci interessa: le officine e la sottostazione di Catalano della Ferrovia ex Roma Nord.

I pochi operai rimasti nelle officine di Catalano sono sempre meno e debbono lavorare, come racconta qualche ferroviere, a ritmi esasperanti. Non esiste il “turnover” (ricambio). Le vecchie generazioni che stanno per andare in pensione, non possono tramandare i segreti del mestiere. Come raccontano a Catalano, esiste in particolare un tornitore che fa miracoli, dal nulla crea qualsiasi pezzo di treno, è lui che forgia i pezzi mancanti dei motori.

Poi esiste un personaggio straordinario. Questo signore rimette a nuovo tutti i sedili che i vandali dei treni si divertono a rompere, schienali, panche, rivestimenti, imbottiture, tutto viene rifatto e sostituito. Andato via lui, chi rimetterà a posto i treni?

L’azienda non può assumere nuovo personale poiché ha dato spazio ad un gran numero di dirigenti e ciò si ripercuote anche sugli utenti. Il tutto è causato, come raccontano i ferrovieri, dalla legge Brunetta che pone un limite alle nuove assunzioni.

I treni, specialmente i Firema, cominciano a risentire degli acciacchi dovuti all’età, chi li rimetterà in ordine? Di acquisti di nuovi convogli non se ne parla, come potranno in futuro viaggiare i pendolari?

Per riparare i capannoni di Catalano, ove pioveva sugli addetti alle riparazioni, ci sono voluti alcuni anni, raccontano, molto spesso i poveretti erano costretti ad interrompere i lavori, per non prendersi una polmonite.

Da quanto viene detto, l’ATAC vorrebbe affidare i lavori di manutenzione a ditte esterne, in appalto a terzi. E’ logico, come dicono, che i costi lieviterebbero a dismisura e le riparazioni non sarebbero di buona qualità, o pari a quelle di Catalano. Altro problema è la sottostazione di Catalano che ha per fine la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica, la prevenzione e la pronta individuazione dei guasti sulla ferrovia. Con tutta questa carenza di personale, in molti si domandano di come andrà avanti la ferrovia, se non ci si trova di fronte ad un ulteriore silenzioso passo che porterà allo smantellamento della Ferrovia nella tratta Civita Castellana Viterbo.    

 

25.03.2013