166-Pian Paradiso giustizia é fatta
|
Pian Paradiso, giustizia è fatta di Gianfranco Lelmi
Il 17 dicembre del 2003, alla stazione di Pian Paradiso, Alberto Proietti macchinista di Magliano Sabina, di 44 anni e Angelo Fantera capotreno di 36 anni di anni di Civita Castellana, persero la vita, dopo aver imboccato un deviatoio che portava ad un binario morto, impattando contro il braccio di un carro gru. Sono trascorsi 13 anni e la giustizia è arrivata inesorabile per il disastro ferroviario provocato da un errore umano. La Corte di Cassazione, presieduta da Italo Ernesto Centaro, a latere Franca Marinelli, Salvatore Fanti, ha inflitto tre anni e sei mesi di reclusione e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici a Gennaro Maranzano (ex direttore di esercizio della Metro Roma), tre anni a Claudio Camillo (responsabile servizio prevenzione) ed Umberto Montanari (dirigente del servizio ferroviario tratta Roma Viterbo). Inoltre dovranno versare risarcimenti che oscillano tra i 100 ed i 150 mila euro e 35 mila euro per spese di costituzione. Maurizio Lombardini (dirigente impianti ed armamenti), Rodolfo Ronconi (coordinatore della gestione amministrativa) ed Enrico Menicacci (capo operaio), venivano assolti per insufficienza di prove. Nel 2011 vi fu una prima sentenza emessa dal tribunale di Viterbo, poi nel 2014 vi fu la conferma del verdetto da parte della Corte di Appello ed infine si è arrivati al giudizio finale della Cassazione. Il p.m. Stefano d’Arma aveva chiesto 17 anni e 18 mesi di reclusione per i sei imputati accusati di disastro ferroviario ed omicidio colposo plurimo. Enrico Menicacci, Maurizio Lombardini, erano stati condannati a tre anni, Rodolfo Ronconi a due anni. Interessanti gli interventi degli avvocati Nicola Pisani e Claudio Camillo nell’udienza conclusiva del processo. Legali di parte civile sono stati: Luca Conti per il padre, la madre ed il fratello di Proietti, e Giuliano Migliorati per la moglie.
Fonti: 23.06.2015 Il Messaggero Schiacciati dal treno due macchinisti: imputati condannati 23.06.2015 Tuscia web Disastro ferroviario, tre condannati, tre assolti
|