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283-Corchiano - Fatti e misfatti nel mondo della Ferrovia Roma Nord

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Corchiano - Fatti e misfatti nel mondo della Ferrovia Roma Nord

di Gianfranco Lelmi

 

Quello che non hanno detto i giornali, ce lo riportano alcuni documenti ufficiali, non sempre di facile reperibilità. Ecco di seguito menzionata una storia o un fatto realmente accaduto per il quale direttamente o indirettamente, la Ferrovia Roma Nord “è stata testimone”.

A Corchiano, il 22 ottobre del 1943 Caros. Roc. e Carap. Lud., aventi la funzione di Capo Treno e conducente di un convoglio della S.R.F.N. furono oggetto del lancio di sassi da parte di un certo Elis. Vinc. di Roma, poiché voleva caricare sacchi di merce su detto convoglio, pur non avendo i documenti necessari.

In data successiva la Società Romana per le Ferrovie del Nord indirizzava denuncia dell’accaduto al Nucleo di Polizia Città aperta di Roma, quartiere Flaminio.  Con l’aiuto di due sconosciuti, Elis. Vinc. caricava abusivamente sul treno nr. 59 tre sacchi contenenti nocciole al di sopra del peso consentito, ciascuno di kg. 50. Ricevuta dal Caros. Roc. l’avvertimento di scaricare i sacchi dal treno, quest'ultimo veniva preso per la gola e riceveva un calcio all’addome da Elis. Vinc.. Il macchinista del treno, Carap. Lud. accorse in aiuto del Capo Treno.

Scaricati i sacchi, altri due individui scesi dal treno, minacciavano il personale della ferrovia di rappresaglia.

Il convoglio ripartiva, nel frattempo l’Elis. Vinc. si muniva  di una grossa pietra, che scagliava contro il macchinista che si abbassava, evitando di essere colpito alla testa. Il sasso perforava il vetro mobile della cabina, toccava la leva del fischio e rompeva il vetro fisso della parete opposta. Il macchinista restava ferito, da alcune schegge alla mano destra. Il treno veniva fermato e l’Elis. Vinc. si dava alla fuga nei campi.

Il tizio giungeva a Roma con il treno successivo e veniva arrestato dai militari della P.A.I. (Polizia Africa Italiana) che lo portavano in caserma e veniva rinviato a giudizio per violenza o minaccia a pubblico ufficiale e azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso.

L’Eliseo ammetteva di aver caricato sul treno un sacco di nocciole senza la prescritta bolletta, ammettendo quanto avanti esposto, indirizzando inoltre al macchinista parole offensive. Nell’udienza, benché normalmente citato, non si presentava e si procedeva su di lui per contumacia. Il 3 novembre del 1943, interrogato dal Procuratore del Re di Roma, confermava quanto dichiarato in precedenza. Il macchinista Lud. Carap., confermava che l’Elis. voleva caricare per forza sul treno cinque o sei grossi sacchi di nocciole, volendo che venissero considerati bagaglio, violando così il regolamento penale, poiché eccedevano ciascuno i 50 kg.

Dieci mesi e quindici giorni venivano inflitti all’imputato, con il pagamento delle spese processuali e di custodia preventiva. La pena veniva poi condonata sotto le condizioni di legge (20 febbraio 1945).

 

 

Nr. 102/44 Reg. Gen. Sentenza nr. 36

 

 2019.01.19