La ferrovia Roma nord

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Vado Falcone

ALTO LAZIO NOTIZIE: quando il giornalismo diventa scatologico

di Gianfranco Lelmi

 

 

La cosa più esecrabile che si può compiere nel mondo dalla carta stampata è quando con iattanza qualcuno si impossessa del tuo lavoro e inserisce il proprio nome a posto dell’autore. Benché lo sgradevole episodio fosse stato segnalato alla “di seguito menzionata testata”, non dava prosieguo ad alcuna recriminazione. EPPURE ESISTE IL REATO DI PLAGIO!!!

 

 

http://www.altolazionotizie.it/images/altolazio-logo.jpg

 17.06.2016

Casella di testo: La ferrovia Roma nord

 13.06.2016

Civita Castellana, proposta di modifica del tracciato della Ferrovia Roma Nord.

Massaini Giorgio

Mentre corrono voci sempre più insistenti di smantellamento della Ferrovia Roma Nord, nella tratta Civita Castellana - Viterbo, ci sono tecnici, pendolari che pur di vedere rinascere la “loro” ferrovia, le pensano e le studiano tutte.

La novità interessante, proposta da alcuni tecnici consiste nell’abbandonare il vecchio tracciato della Ferrovia Roma Nord nei pressi dell’attuale stazione di Fabrica di Roma, per immettere i convogli su un tratto della  Civitavecchia -Capranica -Orte (Ferrovia FS dismessa, ma oggetto negli ultimi anni a valutazioni di riapertura ), fino a giungere in località Zarletti, ove verrebbe ripreso il tracciato di competenza della Ferrovia Roma Nord. Con questa proposta di modifica , la stazione di Corchiano andrebbe spostata, secondo gli esperti, di seicento metri.

I raggi di curva in quel tratto sono migliori, il tratto Fabrica Viterbo si accorcerebbe di due chilometri con relativi benefici sui tempi di percorrenza. La realizzazione secondo i tecnici risulterebbe di facile attuazione con costi moderati.

 

 

 

 

 

 

17.06.2016

 

 

 

 Massaini Giorgio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ferrovia Roma Nord

Un risparmio di 2 Km

di Gianfranco Lelmi

Mentre corrono voci sempre più insistenti di smantellamento della Ferrovia Roma Nord, nella tratta Civita Castellana - Viterbo, ci sono tecnici, pendolari che pur di vedere rinascere la “loro” ferrovia, le pensano e le studiano tutte.

Altri non si fanno illusioni, con i tagli ai trasporti, agli ospedali, che sta effettuando la Regione Lazio, la dismissione della tratta viterbese appare scontata. L’indolore segno prodromico, cioè il sintomo dell’insorgenza della “malattia” è senza dubbio la chiusura quasi totale della stazione di Civita Castellana per raggiungere Viterbo. Ben dieci corse partono da Catalano, una da Civita Castellana, lasciando privi della ferrovia, gli abitanti di questa operosa cittadina.

La novità interessante, proposta da alcuni tecnici consiste nell’abbandonare il vecchio tracciato della Ferrovia Roma Nord nei pressi dell’attuale stazione di Fabrica di Roma, per immettere i convogli su un tratto della Capranica – Orte (Ferrovia FS dismessa), fino a giungere in località Zarletti, ove verrebbe ripreso il tracciato di competenza della Ferrovia Roma Nord. E’ ovvio che la stazione di Corchiano dovrebbe essere spostata, come dicono, di seicento metri. I raggi di curva in quel tratto sono migliori, il tratto Fabrica Viterbo si accorcerebbe di due chilometri con relativi benefici sui tempi di percorrenza. La realizzazione secondo i tecnici risulterebbe di facile attuazione con costi moderati.

Nella prima cartina in alto vediamo l’attuale percorso della Ferrovia Roma Nord, nella seconda verso il basso si può scorgere il nuovo tracciato proposto.

 

 Gianfranco Lelmi

 

 

P.S.: si ringraziano i tecnici ferroviari per la cortese collaborazione

 

13.06.2016

ferroviaromanord.altervista.org

 

 

 

 

   

Il famoso detto latino recita: errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, cioè: commettere errori è umano ma perseverare è diabolico, trovava riscontro nell’articolo di seguito riportato ove per un caso di afasia, sempre lo stesso autore si esacerbava in un assunto che rasentava la demenza, dando anche luogo ad interpretazioni malevole.

La prima affermazione dell’articolista, che dà adito a dubbi, è quanto viene riportato: L’allarme era sorto dopo un articolo apparso su un blog, da cui è scaturito un esposto alla magistratura……”. Non si spiega che l’esposto alla magistratura era stato inoltrato alla Procura, da alcuni abitanti del posto per la presenza di convogli abbandonati a Vado Falcone.

Altro punto dolente dell’articolo è l’immaginazione di chi scrive nel lavorare di fantasia:” …..l’articolo del blog continua a sostenere la tesi, secondo la quale, quei treni contengano fibre di amianto e il fatto di sigillare i treni confermerebbe tale ipotesi.” Nessuna tesi è stata posta in essere dall’autore dell’articolo sul sito “La Ferrovia Roma Nord”, viene esclusivamente riportato quanto affermano i ferrovieri e gli abitanti del posto.

Ecco i due articoli in questione:

 

 

                                                   

 http://www.altolazionotizie.it/images/altolazio-logo.jpg

 

La ferrovia Roma nord

 

 Fabrica di Roma, treni parcheggiati a Vado Falcone, l’Atac: non c’è amianto nei vagoni, fermi lì in attesa di essere demoliti e smaltiti.

 Giorgio Massaini

 20/02/2018

 

 L’allarme era sorto dopo un articolo apparso su un blog, da cui è scaturito un esposto alla magistratura, ma l’azienda capitolina che gestisce la Roma-Civita Castellana-Viterbo smentisce categoricamente la presenza di amianto.

 

Non c’è amianto nei convogli parcheggiati presso località Vado Falcone a Fabrica di Roma: è questo che trapela da fonti Atac, interpellate sulla questione sollevata da un articolo apparso sul blog ferroviaromanord.altervista.org, nel quale si affermava la presenza di amianto nei suddetti treni parcheggiati.

 L’articolo in questione , parla dell’arrivo nello scorso maggio, di alcuni treni provenienti da  stazioni della provincia viterbese, sui quali pochi giorni dopo, iniziarono a lavorare alcuni operai in tuta bianca e mascherina, impegnati a sigillare le finestrature dei treni con lamiere e schiuma poliuretanica destando preoccupazione nei residenti: venne quindi fatto un esposto alla magistratura viterbese,  atto  a  verificare che non vi fosse amianto ed altre sostanze nocive.

 Nonostante le rassicurazioni date ai residenti dal gestore della ferrovia ,sull’assenza di amianto sui convogli, l’articolo  del blog continua a sostenere la tesi, secondo la quale ,quei treni contengano fibre di amianto e il fatto di sigillare i treni confermerebbe tale ipotesi.

Sul tema si è acceso un intenso dibattito, soprattutto tra la cittadinanza di Fabrica di Roma, pertanto abbiamo fatto alcuni approfondimenti, dai quali è emerso che i treni stipati a Fabrica di Roma non contengono amianto.

 Si tratta di convogli, contenenti amianto in origine, il quale è stato eliminato e  bonificato dalla precedente società che aveva in gestione la ferrovia: anche l’Atac, circa due anni fa, ha nuovamente effettuato accertamenti sulla presenza di questo materiale, constatando che tutti i treni erano stati bonificati , con tanto di relazioni tecniche che sono state consegnate alla magistratura, dopo l’esposto presentato dai residenti di Fabrica di Roma.

 Cosa ci fanno quindi i treni a Vado Falcone?  I convogli in questioni, sono stati portati lì, in attesa di essere demoliti: la chiusura dei finestrini con lamiere si è resa necessaria al fine di non veder vandalizzati i convogli, i quali saranno smaltiti in breve tempo, visto che il contratto per  la demolizione e il successivo smaltimento è stato recentemente siglato.

 I treni saranno prima sezionati, poi caricati su un camion e avviati allo smaltimento: nessun allarme quindi sia per la presenza di amianto, sia per la salute e l’ambiente.

 

Giorgio Massaini

 

 

 

20/02/2018

 

 

 

Quel silenzio assordante……….

 

 

di Gianfranco Lelmi

  11.02.2018

 

 A maggio del 2017, nei giorni 8/9 venivano parcheggiati vagoni ferroviari su binari morti, in località Vado Falcone a Fabrica di Roma. Praticamente veniva invaso il tronchino di collegamento tra la Ferrovia Roma Nord ed i binari delle FFSS inutilizzati.

 

 Successivamente uomini con tute bianche e maschere sigillavano porte e finestre di detti convogli con lastre di lamiera e schiuma. Veniva impedito a chiunque di avvicinarsi. Gli abitanti del posto, preoccupati per la presenza di detti convogli si rivolgevano al Comando Stazione Carabinieri di Fabrica di Roma chiedendo, con un esposto diretto alle Autorità Competenti, di svolgere gli opportuni accertamenti volti a verificare che all’interno ed all’esterno di questi vagoni non vi fossero materiali tossici e/o nocivi, quali amianto ed altro, pericolosi per la salute. Veniva aperto il procedimento penale n° 1188/2016 RGNR curato dal Dott. Pacifici. Nel frattempo veniva interessata la Polizia urbana ed il Sindaco di Fabrica di Roma.

 

A richiesta di delucidazioni da parte degli abitanti, veniva risposto da parte degli operai che tali convogli, venivano appoggiati momentaneamente sul menzionato binario morto per poi in tempi brevi (circa un mese) dovevano essere spostati in altra sede per la rottamazione.

 

 Nuovamente gli abitanti del posto, non avendo ricevuto chiarimenti intervenivano presso i Carabinieri per sollecitare una risposta. I responsabili della ferrovia riferivano che i citati convogli in attesa di rottamazione, ubicati in località Vado Falcone sarebbero stati presto rimossi. Era in corso la gara di appalto per effettuare tale lavoro. E’ passato quasi un anno, da quando questi vagoni, provenienti da Viterbo, Vitorchiano, Soriano nel Cimino, Corchiano, furono posizionati nell’attuale sito, senza che cambiasse nulla.

 

 E’ ovvio, dicono gli abitanti del posto, che detto materiale è pieno di amianto ubicato all’interno dei convogli, per coibentare e isolare i vari scompartimenti. Non c’era bisogno di utilizzare la schiuma e lamiere per sigillare porte e finestre. La Regione Lazio proprietaria di detti treni tace. Intanto, oltre ai decessi per tumore provocati dall’uso indiscriminato di pesticidi, ci mancavano questi treni, dice la gente. Nel frattempo persone inconsapevoli continuano a coltivare e raccogliere l’insalata che cresce a pochi metri da detto materiale parcheggiato per una sosta senza limiti e tutto tace.    

 

 Gianfranco Lelmi

  N.B. Causa errata interpretazione del testo da parte di alcune testate telematiche si è provveduto a segnalare l'accaduto agli organi competenti

 

11.02.2018

 

Le opportune considerazioni, le può trarre il lettore.